Barone Piraino

Nobili Baroni Piraino

Antica ed assai nobile famiglia siciliana, con dimora Castelbuono, Gangi, Cefalù e Palermo, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. Secondo quanto ci viene tramandato tal famiglia, di origine portoghese, fu portata in Sicilia da un Domenico nel 1580, i cui figli, Angelo e Pietro, diedero origine ai diversi rami del casato presenti in quel Regno. Il principale ebbe residenza in Cefalù, ove sul calar del secolo decimo settimo un Mario, del fu Francesco di Castelbuono, acquistò diversi feudi a vocazione agricola, ivi compresi vigneti ed uliveti, in tutta la parte occidentale dell'isola e qui ricordiamo il feudo di Castagna (27 novembre 1660) ed il feudo di Mandralisca, di cui ebbe investitura, con titolo baronale, in data 21 novembre 1666.

 

 

Tra i personaggi che maggiormente hanno dato lustro al casato, ricordiamo Giovan Battista, barone di Mandralisca, il quale fu giurato di Cefalù nel 1705-1706; Michelangelo, barone di Mandralisca con investitura del 4 agosto 1709, che fu capitano di giustizia in detta città nel 1757-58; Enrico, barone di Mandralisca, il quale tenne la carica di proconservatore in detta città dall’anno 1774 al 1799, nel quale anno venne sostituito dal figlio Michelangelo, investito di Mandralisca il 22 marzo 1800; Corradino, il quale fu senatore in Noto nel 1812-13; altro Enrico (Cefalù, 3 dicembre 1809 – Cefalù, 15 ottobre 1864), naturalista, archeologo e politico che, nel 1861, fu eletto deputato della Camera dei deputati del Regno d'Italia.

La famiglia è iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano, anno 1922, con il titolo di barone di Mandralisca. Nelle raffigurazioni degli stemmi appartenuti al casato è presente l'elemento del pero selvatico: trattasi di "arma parlante" poiché "piraino" o "pranio" in dialetto siciliano indica proprio quel tipo di frutto.

Analizziamo gli altri elementi e smalti presenti nell'arma del ramo principale: l'azzurro simboleggia tutte le virtù più elevate, il leone d'oro in campo azzurro rappresenta il valore di un capitano che con la prudenza giunse ai più alti onori.